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Tita

2018

mercoledì 08 agosto 2018

Ore: 21.00 | Palco centrale

mercoledì 08 agosto 2018

  • tita

TITA, Cristina Malvestiti, inizia il suo percorso artistico durante l’infanzia, periodo in cui manifesta un interesse “onnivoro” verso ogni forma d’arte. A bordo della roulotte di famiglia, giocando con pennelli, parole e melodie, prendono forma le prime creazioni artistiche fino a quando, all'età di 11 anni, inizia a suonare la chitarra e a frequentare i primi corsi di canto. A 14 anni iniziano le prime esperienze sul palco con diverse cover band rock-blues e dal 2007 studia presso Z&N Vocal Studio seguita dal Vocal Trainer Maurizio Zappatini.

 

La passione per la musica e il canto la spinge negli anni a scrivere canzoni, in cui il suo animo soul si fonde con l’intensità e la leggerezza della lingua italiana.  La sua voce, dal timbro caldo, scuro e personale è accompagnata da una gestualità stravagante. Curiosità ed entusiasmo, instabilità e paure prendono corpo in testi evocativi di immagini e suggestioni, che mettono a nudo un animo inquieto ma tenace, in bilico tra energia e fragilità.

È con il suo brano “Stupida La Luna” (ottobre 2015) che partecipa e vince Area Sanremo 2015, valutata dalla commissione composta da Massimo Cotto, Franco Zanetti, Stefano Senardi, Mauro Pagani, Maurizio Caridi e Maurilio Giordana. Si aggiudica inoltre la Borsa di Studio Akamu e la Borsa di Studio Smemoranda.

Dopo questa esperienza Tita decide di lavorare su nuove idee che diventeranno poi le canzoni del suo primo album intitolato Andare Oltre registrato e prodotto da Giancarlo Boselli in uscita il 20 aprile 2018 con Prismopaco Records. Canzoni che sembrano un’unica storia che in ordine di scrittura hanno per finale il brano Bambina, il singolo apripista dell’album.

Parallelamente alla musica, Tita si esprime anche attraverso linguaggio pittorico. Trova nella pittura la sensazione di un’avventura, uno stato di sbilanciamento, di prova ed errore. Le sue rappresentazioni pittoriche sono caratterizzate da immagini forti, simboliche e fintamente ingenue, trattando I temi dell’identità, della pelle come zona di confine tra noi e l’esterno, del corpo e le sue costrizioni. Figura chiave è quella femminile, spesso colta tra resistenza e disfacimento. Una ricerca, la sua, che spesso avviene attraverso l’improvvisazione e l’osservazione degli effetti del caso, perché́ “c’è sempre la possibilità che le cose vadano in altre direzioni, è affascinante la sensazione dell’imprevisto e come ci si trova a reagire”.

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