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Lou Dalfin

2010

sabato 07 agosto 2010

Ore: 21:00 | Palco centrale

  • lou-dalfin

Fondato da Sergio Berardo, il gruppo dei LOU DALFIN nasce nel 1982 con l’obiettivo di rivisitare la musica tradizionale occitana. Una “line-up” acustica (ghironda, fisarmoniche, violino, plettri, clarinetto, flauti) e un repertorio di brani storici e popolari – sia strumentali che vocali – caratterizzano il percorso artistico della formazione originaria.
Con quest’approccio vengono registrati due LP: “En franso i ero de grando guero ” nel 1982 (ormai esaurito e recentemente riedito in cassetta) e “L’aze d’alegre ” nel 1984. Nel 1985 il gruppo si scioglie per lasciare spazio ad altri progetti musicali: L’Arp, La Ciapa Rusa e Lou Nouvè de l’Argentiera tra i più noti.

Lou Dalfin “resuscita” nell’autunno del 1990: Sergio riunisce attorno a sé vari musicisti delle più diverse estrazioni musicali – folk, jazz e rock. L’inizio di questa seconda esperienza ha rappresentato il naturale momento di transizione del gruppo dalla formula acustica a quella attuale. Accanto agli strumenti più tipici della tradizione – vioulo, pivo, armoni a semitoun, pinfre, arebebo, viouloun, ecc. – sono introdotti basso, batteria, chitarra e tastiere. E’ il nuovo suono dei Lou Dalfin. Un’ideale e un fine esplicito ne indicano la direzione: rendere la tradizione occitana fruibile dal maggior numero di persone possibili. La sfida viene lanciata: dalle etichette folk a quelle rock e pop, dalla musica di nicchia a quella popolare. Perché le radici culturali di pochi divengano patrimonio di tutti.
Non si rinnega la propria storia – anzi – ma la si rende molteplice. Perciò ai concerti nelle Vallate Occitane del Piemonte, in cui il gruppo anima centinaia e centinaia di feste da ballo e si sente in patria, si affiancano le performance dal vivo nel resto d’Italia e all’estero, soprattutto nell’Occitania francese. Nel contempo i Lou Dalfin partecipano al “Mercat de musica viva” di Vic vicino a Barcellona in Catalogna nel 1993, ad “Arezzo Wave” nel 1994, e al “Printemps De Bourges” di Cher in Francia nel 1995. Nel luglio 2002 sono al noto festival di “Saint Chartier”, tempio della musica tradizionale europea, dove riscuotono un enorme successo di pubblico. Dopo l’uscita in giugno del disco “L’òste del Diau ” il gruppo svolge un’affollatissima tournée estiva che lo porta ad esibirsi in tutta Italia e Francia e partecipare da protagonista al festival musicale di Rai Due “Follia Rotolante” che fa approdare sulla rete nazionale il gruppo di Sergio Berardo & C. A coronare l’ottimo successo di critica e pubblico nel mese di ottobre 2004 arriva il riconoscimento forse più importante dell’intera storia di Lou Dalfin: il Premio Tenco per il miglior album in dialetto, quel premio che è stato assegnato per la prima volta a Fabrizio De André con “Creuza de ma”. Nel 2006 la band intraprende una lunghissima tournée che la vede sui palchi di alcuni tra i più importanti festival di musica world in Europa: La Notte della Taranta in Salento, il Tradicionarius di Barcellona, Les Nuits Atypiques di Langon e l’Estivada di Rodez. Dieci i dischi incisi: “En franso i ero de grando guero ” – 1982 (ormai esaurito e recentemente riedito in cassetta); “L’aze d’alegre ” – 1984; “W Jan d’ l’eiretto ” – 1992, Ed. Ousitanio Vivo; “Gibous, Bagase e Bandí ” – 1995, Ed. Baracca e Burattini/Sony; “Radio Occitania libra live ” con il gruppo basco Sustraia – 1997, Ed. Baracca e Burattini/Sony; “Lo viatge ” – 1998, Ed. Noys/Sony; “La flor de lo dalfin ” – 2001, UPRFolkRock/Peones edizioni musicali/Venus; “Sem encar ici ” – singolo registrato e mixato nel febbraio 2003 da Madaski e M. Tavella ma mai distribuito nei negozi; “L’òste dal Diau ” – giugno 2004, Ed. Tarantanius, distribuzione Venus. Nell’estate 2005 è uscito in tutta Europa il DVD “Al Temps de Fèsta en Occitania” distribuito da EGEA , che comprende, oltre a due ore di concerto, una serie di documentari inerenti vari aspetti della cultura occitana. Il 18 maggio 2007 è uscito il nuovo lavoro “I Virasolelhs ”, prodotto da Musicalista e distribuito da Self , che è servito anche a festeggiare i 25 anni di attività del gruppo. Con innumerevoli collaborazioni e più di 990 concerti alle spalle il gruppo vive oggi la sua piena maturità artistica: la raggiunta alchimia tra gli strumenti più arcaici della tradizione d’OC e i suoni moderni si esprime attraverso un linguaggio musicale travolgente, personale e rispettoso del proprio nobile passato, in cui convivono melodie millenarie, riff di chitarre, echi di canzone d’autore, rap e ragga… Musicisti: Sergio Berardo (voce, ghironda, organetto, flauti), Ricky Serra (batteria), Dino Tron (fisarmonica, organetto, cornamusa), Enrico Gosmar (chitarra), Daniele Giordano (basso), Luca Biggio (sax), Mario Poletti (mandolino, bouzouki, banjo), Diego Vasserot (tromba).

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