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Eric Sardinas

2007

domenica 12 agosto 2007

Ore: 22:00 | Palco centrale

  • eric-sardinas

Eric Sardinas nasce nel 1970 a Fort Lauderdale, Florida. A sei anni(!) imbraccia per la prima volta la chitarra; anche se è mancino impara a suonare da destrorso (i.e. “normale”…), ma questo non rappresenta un impedimento anzi, contribuisce a rendere il suo modo di suonare più incisivo e originale.

La sua formazione musicale include tutto il filone della musica nera che deriva dal Blues, soprattutto quello del Delta del Mississipi: il Blues rurale suonato con chitarra acustica e slide (Charley Patton, Son House, Robert Johnson, Skip James, Bukka White, Fred Mcdowell), il sound di Chicago (John Lee Hooker, Elmore James, Howlin’ Wolf, Muddy Waters, Otis Rush and Albert King), il Gospel, l’R&B (Ray Charles), il Rock’n’roll degli anni cinquanta e sessanta (Elvis Presley, Bo Diddley, Chuck Berry); un’altra grande influenza, soprattutto sul sound della sua chitarra e sulla scelta dell’organico, è data dal filone dei grandi chitarristi Rock degli anni ’60 e ’70, Jimi Hendrix e Rory Gallagher in testa.

Dopo aver girato a lungo, nel 1990 si trasferisce in California, dove si esibisce come musicista di strada. Durante una jam-session in un piccolo club conosce il bassista Paul Loranger, a cui due anni più tardi si unisce il batterista Scott Palacios sostituio in seguito da Mike Dupke. Comincia una lunghissima e intensissima serie di concerti (fino 300 all’anno!) che li porta all’attenzione del grande pubblico e degli addetti ai lavori. Nel 1999 finalmente debutta con il suo primo album (Treat Me Right) terrorizzando il panorama musicale di fine millennio con la sua Dobro infuocata; probabilmente non è il primo ad aver utilizzato uno strumento del genere con suoni distorti, ma la potenza del sound e la convinzione con cui proietta la sua musica è impressionante. Il secondo album (Devil’s Train) riconferma le impressioni iniziali: grande rispetto per la tradizione e innovazione al tempo stesso, unito a una grandissima energia e vitalità.
Eric è riuscito a portare innovazione lì dove nessuno ha più il coraggio nemmeno di tentare: il Blues elettrico. Se da una parte infatti abbiamo molte bravissime band che però suonano “in stile”, dall’altra abbiamo un pubblico stanco delle “solite” dodici battute e degli stereotipi che quel sound spesso implica. La situazione è sotto gli occhi di tutti: i concerti di Blues ormai sono quasi un ritrovo fra amici, c’è poco entusiasmo del grande pubblico e i locali scarseggiano. Niente di più falso per quanto riguarda Sardinas: i suoi concerti sono un’esplosione di entusiasmo, lui e gli altri membri della band ci mettono l’anima e qualcosa in più, e la gente accorre numerosa ed entusiasta; chi assiste ai suoi concerti per la prima volta rimane scioccato e confuso dalla forza e intensità della performance. Durante lo show Eric sfoggia una confindenza con la gente ed un coraggio invidiabili: canta (e si fa sentire) senza microfono, va a suonare in mezzo al pubblico, addirittura in alcune situazioni si mette a suonare dopo aver dato fuoco alla sua chitarra! Ma non finisce qui: dopo lo spettacolo non si nasconde dietro a bodyguards o lussuose autovetture ma si ferma sempre a scambiare quattro chiacchere con i suoi fan, dimostrando sempre una grande umiltà e disponibilità.

Il terzo album (Black Pearls) è un altro capitolo dell’evoluzione musicale di Eric, sempre rispettosa della tradizione ma al tempo stesso alla ricerca di nuovi suoni e…energia! Il disco è stato registrato e mixato nientemento che da Eddie Kramer, il fonico di Jimi Hendrix, Led Zeppelin, Beatles e una miriade di gruppi-simbolo del sound rock anni ’70; registrazione in analogico, niente pro-tools e artifici vari (“nessun compromesso” recitano le note del CD), tutto praticamente in presa diretta, forse il modo migliore per catturare l’essenza di Eric. In Black Pearls assistiamo al primo cambio di batterista, Mike Dupke infatti va a sostituire Scott Palacios.

Dopo interminabili tour per il mondo e un nuovo cambio di formazione, nel 2008 esce il quarto album, intitolato semplicemente “Eric Sardinas & Big Motor”. Qui troviamo i compagni degli ultimi concerti, vale a dire Levell Price al basso e Patrick Caccianiga alla batteria.
Subito dopo il rilascio del nuovo album Eric cambia management, passando sotto l’ala protettiva del suo “padre artistico”, ovvero Johhny Winter. E’ in questo periodo che Patrick Caccianiga lascia il gruppo (o viene licenziato?) per lasciare il posto a Bernie Pershey, amico di vecchia data di Eric Sardinas e dei suoi compari.

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